lunedì 29 aprile 2013

Dylan Kussman, sceneggiatore di “Mission: Blacklist”, parla del film e di Robert Pattinson


In attesa dell'inizio delle riprese del film, possiamo leggere un’intervista rilasciata dallo sceneggiatore del film, Dylan Kussman. Ecco la traduzione:

D- “Parlaci di Mission: Blacklist e di come sei entrato a far parte del progetto”
R- “Sono stato coinvolto in Mission: Blacklist nel momento in cui lo scrittore ed esecutore produttivo Erik Jendresen mi ha contattato per contribuire al progetto. Al tempo, lui e il suo co-scrittore Trace Sheehan erano totalmente immersi nel riadattamento del romanzo del Sergente Maddox, Mission Black List #1, e stavano cercando un aiuto per trasformare il suoi personaggi e la sua storia in un film. E’ stato un onore che mi sia stato chiesto di collaborare con due scrittori così rispettabili a questa incredibile storia, ho accettato senza esitazione”.

D- “E’ stato complicato per te lavorare su questo libro e, in particolare, su questo soggetto?”

R- “La parte più impegnativa per me è stata assorbire l’incredibile numero di ricerche compilate da Erik e Trace prima che io salissi a bordo. In cima al libro c’erano già centinaia di pagine di interviste fatte allo Staff del Sergente, resoconti di prima mano sulla Guerra in Iraq e sulla presenza americana a Baghdad ed a Tikrit dopo la caduta di Saddam- ho dovuto fare tutto in fretta. Quando sono arrivato in cima a tutto il materiale, tuttavia, sono stato fortunatamente capace di vedere un forte e chiaro contributo che potrei essere riuscito a dare nel rendere questa incredibile storia di un soldato in un pezzo di cinema drammatico. Gli incredibili esseri umani non sempre vengono resi interessanti protagonisti sullo schermo, ma grazie al lavoro che abbiamo fatto come scrittori, alla guida di Jean Stephane Sauvaire come regista e l’impegno di Robert Pattinson nell’interpretare questa ispirante figura con l’onestà senza timore per il quale è conosciuto, non penso sarà questo il caso”

D- “Hai lavorato direttamente con Eric Maddox per decidere cosa prendere, o l’hai preso direttamente dal libro?”
R- “Sia Erik che Trace hanno lavorato più direttamente con Eric Maddox rispetto a me, e Mr Pattinson ha trascorso un bel po’ di tempo con lui a questo punto. Loro saprebbero rispondere a questa domanda meglio di me”.

D- “Nella storia, la t-shirt blu è molto importante e durante una lettura all’ Oklahoma University, Eric Maddox ha detto che Robert Pattinson probabilmente l’avrebbe indossata, l’hai inclusa nel tuo lavoro?”
R- “Eric Maddox ha indossato la stessa t-shirt blu di Oxford durante tutto il suo sforzo per aiutare nella localizzazione di Saddam Hussein e noi abbiamo incluso questa scelta di vestiario come una parte del personaggio nella sceneggiatura. Se Robert Pattinson indosserà la stessa t-shirt durante le riprese è una domanda a cui regista, attore e Staff del Sergente possono rispondere”

D- “Hai avuto parola sul casting? E nella scelta del luogo in cui girare?”
R- “No, e no”

D- “Cosa ne pensi della scelta di Robert Pattinson quale uomo di punta?”
R- “Robert Pattinson è una scelta fenomenale. Eravamo tutti entusiasti quando è salito a bordo. Ancora più importante, dopo aver trascorso del tempo con lo Staff del Sergente Maddox ed ottenuto la benedizione di Maddox stesso per ritrarlo nel film… Lui era l’unica scelta”.

D- “Cosa puoi dirci (che nessuno ancora sa) riguardo al film o al progetto?”
R- “Tutto quello che posso dire è, non avete mai visto una storia come questa, o sperimentato un’intelligenza, militare o non, come quella del Sergente Maddox in questo film. La sua è veramente una mente eccezionale, ne sono in soggezione adesso così come quando ho letto il libro la prima volta, e sono davvero orgoglioso di aver avuto una piccola parte nel processo di portare l’uomo e la storia sullo schermo”.

Fonte: Twilight Italia

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