mercoledì 31 ottobre 2012

Il regista di ‘Mission: Blacklist’ parla del film e di Robert Pattinson

Jean-Stéphane Sauvaire, il regista di Mission: Blacklist, il film tratto dal romanzo autobiografico di Eric Maddox, è stato intervistato da Agentinnen.net, un web journal tedesco che si occupa di arte. Una parte dell’intervista riguarda questo film e Robert Pattinson che ne sarà l’interprete.



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Minuto 18.30:
Lavorerà con Robert Pattinson…come mai lo ha scelto?
Per le stesse ragioni di cui ho parlato in precedenza…perché penso che abbia una forte personalità e che questa sia il motivo per cui ha tanto successo. Piace a tutti perché è speciale e anch’io desidero tanto lavorare con lui…ho visto ‘Cosmopolis’, il suo ultimo film dove penso che abbia dato un’ottima performance, è fantastico in quel film, è completamente diverso da quello che è nella vita veroma allo stesso tempo capace di essere credibile in quel personaggio…il personaggio che deve interpretare in ‘Mission Blacklist’ è un personaggio duro, diverso da ciò che la maggior parte delle persone si aspettano da Robert Pattinson, diverso da quello che si sa di lui,  e quindi sarà molto interessante vederlo in quella parte ma sono sicuro che sarà bravo perché è molto intenso…Sono sicuro che dentro di lui c’è un bravo attore e sono felice all’idea di lavorare con lui in questo film, e di andare con lui in Iraq per fare alcune prove. E’ una storia vera e lavoreremo con Eric Maddox (l’autore della biografia da cui è tratto il film), il vero protagonista di quella storia e sarà interessante lavorare con attori irakeni perché prenderemo attori del posto per raccontare una storia che si è svolta lì durante la guerra. Mi piacerebbe che il risultato fosse a metà tra un documentario e un film.

Quindi andrete in prima linea? Non vi spaventa girare un film in Iraq?
Sono dell’idea che per fare un film, un buon film si debbano prendere dei rischi, che non si possa sapere tutto, calcolare ogni cosa prima di iniziare…e poi mi interessa fare un film diverso da quello che si è visto finora, sarà anche un atteggiamento punk il mio, ma sarà così…non sapremo quanti giorni dureranno le riprese, non sapremo quale sarà il set, né quali saranno i costi. Potrebbe essere che faremo un film con 3 persone o con 100, quello che voglio cercare di fare è qualcosa di diverso. E’ questo che mi interessa. E’ per questo che ho fatto per così tanto tempo l’aiuto regista…andare in Iraq è per me importantissimo perché non sarà come girare in uno studio a Los Angeles. Voglio capire com’è andata veramente, conoscere gli iracheni che sono diversi e intensi, un grande popolo, e capire la loro cultura e tutto quello che posso imparare. Fa parte del processo…

Minuto 23.55:
E’ una bella cosa conoscere mondi diversi e altri popoli…per preparare questo film con Robert Pattinson sono stato 5 settimane in Iraq vivendo nei palazzi di Saddam Hussein e dopo esserci stato ho pensato ‘wow’. E’ per questo che mi piace fare dei film. Come avrei potuto dormire nel palazzo di Saddam Hussein, se non fossi stato un regista e non avessi deciso di fare questo film. Non sarei mai stato in Iraq e non avrei mai saputo quanto sia stato bello essere lì e incontrare gli iracheni e capire gli iracheni.

Fonte: Twilight Italia

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