giovedì 19 settembre 2013

Intervista di Robert per Marie Claire Russia

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Los Angeles? 30 minuti con Robert Pattinson? Sì, grazie!

Non avevo nemmeno ancora messo giù il ricevitore del telefono, quando tutta la redazione ha iniziato a darmi consigli su cosa chiedergli, come ottenere un suo autografo o meglio come farmi fare una foto con lui per poi “tirarmela” successivamente. Ma non è che si fanno così queste cose. Per prepararmi a questa intervista ho dovuto riguardarmi tutti i film della giovane star.

Robert Pattinson è inglese (e tutto il suo essere britannico sarà evidente già all’inizio del nostro incontro) e ci tiene alla precisione riguardo alla sua biografia. E’ nato nella periferia di Londra, sua madre lavorava in un’agenzia di modelli, il padre commerciava auto d’epoca.

Lui e le sue sorelle sono andati a scuola in Inghilterra dove lui, un giorno, ha iniziato ad interessarsi al teatro. Questo passatempo innocente lo ha poi trasformato in un attore. Non sono state però le commedie teatrali a portarlo alla fama, ma i ruoli girati per il cinema, nei quali, inaspettatamente anche per lui, ha interpretato un nuovo tipo d’eroe pensieroso e intelligente, dal pallore gradevole, dai modi raffinati, e da un vago romanticismo britannico, in opposizione a modelli di forza bruta primitiva e brutalità. Questo è esattamente ciò di cui ho bisogno. Una conversazione con un uomo attraente ed intellettuale, una delle mie attività preferite.

«Mi scusi, sono leggermente in ritardo, ma sono passato a prendere qualcosa da mangiare. Negli hotel ordino sempre la solita Caesar Salad e del Club Sandwich…Cibo da hotel»

Alle sue parole unisce il suo sorriso disarmante ed allo stesso tempo sembra confuso sul dovermi stringere la mano in segno di saluto o meno (Un dilemma terribile per un uomo inglese al bivio tra gentilezza e un atto “politicamente corretto”. Se io fossi una femminista, dovrebbe stringermi la mano; se io fossi una tradizionalista questo però non mi farebbe piacere. E lui non ha idea di come si svolga questo momento secondo le abitudini russe.) In generale, inoltre, lui sorride e ride spesso.

Il giorno prima, alla conferenza stampa, la nuova faccia di Dior era vestita con un completo elegante, sopra una dolcevita nera, ed era assolutamente elegante e serioso, il che non gli ha impedito però di avere momenti divertenti di reciproca presa in giro con il barbuto direttore dello spot, Romain Gavras. Oggi è vestito in maniera più casual. Jeans, maglietta bianca, felpa grigia e cappellino da baseball.

«Sì, questo è il mio stile. Quello che vedi ora. Mi sento a mio agio e libero, e io do molto valore alla libertà» Mi dice rispondendo alla mia domanda sulle sue preferenze in tema d’abbigliamento.

«In questo periodo ho molte cose da fare. Sto cercando una nuova casa, e questa cosa si è trasformata in una vera passione per me. Guardo le diverse offerte su internet e viaggio da un posto all’altro. Questa è la ragione per la quale scelgo vestiti comuni e comodi».

«Amo le mattine, non tutte però. È bello quando non devo correre da qualche parte, quando il sole splende e io posso stare sdraiato e pensare, fare piani, comprendere che tutto è all’inizio. Inoltre non faccio esercizio fisico! Lo sport di mattina mi annoia, ma fare boxe il pomeriggio o la sera è un’altra cosa. Faccio un pochino di boxe ora, e spero di continuare, se avrò abbastanza tempo».

Penso che sia un uomo dipendente dal lavoro. La nostra conversazione scivola lentamente sul tema del cinema. Un nuovo film con Cronenberg è uno dei progetti futuri.

«Non faccio ciò che si chiama “vacanza” da sette anni. Sarebbe bello dimenticare la realtà a volte, ma ad essere onesti non mi sento stanco. Ho percorso una lunga strada in seconda, partendo da l’Anello dei Nibelunghi attraverso Twilight fino a Cosmopolis di Cronenberg. E quanto impegno è stato messo in Water For Elephants e Bel Ami. Finché hai la voglia di andare avanti, provare cose nuove, non voglio smettere del tutto. Sono stato fortunato perché quello che faccio non è molto diverso dal riposo, e dovrei approfittare di questo e non contare quanti giorni lavoravo alla fine. Non vorrei mai perdere tutto questo».

«Mi chiedi cosa mi spinga ad andare avanti? La paura. La paura mi fa alzare la mattina e mi dice “Migliora, non ti fermare, prova a fare questa esperienza. Quando vivi così, nuove opportunità emergono ovunque. Questo è ciò che è accaduto con Dior. Per me collaborare con questo brand leggendario è diventato un nuovo stadio della mia carriera. E’ stato come arrivare ad un livello nuovo. Da un lato comprendi quanta fiducia abbiano in te. Dall’altra tu vuoi portare qualcosa di tuo in questa storia perfetta fino all’ultimo dettaglio».

«Il personaggio dello spot Dior è il vero padrone della sua vita, crea tendenze, detta le sue condizioni. Alla mia età sono qualità nuove, ma anche sensazioni piacevoli. Ho molta energia e sono pronto a condividerla. Sono pronto a vivere davvero mille vite. Un’immagine oggi e un’altra domani. Non so nulla di essenze, ma questo profumo mi piace».

Raramente riesco a parlare con lui di cose personali… (beh, quasi cose personali). Robert parla apertamente e in maniera molto emotiva, evitando con abilità questioni delicate, non aggiungendo dettagli dove è possibile. Durante questi 30 minuti lui sorride e risponde alle mie domande arrossendo. Sono sorpresa che un uomo che può arrossire sia diventato un attore. E’ il più timido di tutti gli attori che ho dovuto intervistare negli ultimi 4 anni. La sua attrattiva è di natura completamente diversa, non c’è niente di maleducato, indecente, dominante in maniera aperta in lui. Persino la barba incolta non ne fa un vero uomo. Allo stesso tempo, è impossibile eludere il suo fascino incredibile. Lui trasuda gentilezza maschile, voglia di capire, calore e raffinatezza.

«Da bambino volevo essere come mio padre , essere mascolino, saggio e forte come lui». - Pattinson sembra leggere i miei pensieri – «Con gli anni, i sogni sono diventati più specifici, e ho pensato che sarei potuto diventare un buon politico. Perché? Perché tutto sembrava come un bel gioco – negoziare con le persone, risolvere i conflitti, fare discorsi. Se solo sapessi che discorsi politici scrivevo! Quali argomentazioni ero solito tenere! Il mio avversario nei dibattiti era condannato fin dall’inizio… poi mi sono interessato alla musica. Naturalmente non lo faccio in maniera professionale come mia sorella Lizzy (fa parte di una band ed i suoi CD sono tra i dischi più venduti nel Regno Unito), ma ancora la prendo molto seriamente».

«A volte penso che nella prossima vita sarò sicuramente un pianista. Immaginate: una spiaggia, io che suono su un pianoforte a coda. Questo sono io. La musica mi è da sempre vicina. Suono il pianoforte da quando avevo 4 anni, e la chitarra da quando ne avevo 5. E’ per questo che mi piacciono così tanti generi diversi in musica – soul rock (nello spot Dior Homme è stato usato “Whole lotta love” dei Led Zeppelin), l’unico genere a cui non sono pronto a tornare è il Rap. C’è sempre posto per, se non la musica, i viaggi e i libri. Mi piace vivere negli alberghi, camminare per le strade, stare nei luoghi dove la gente si riunisce. Un sacco di posti hanno certe associazioni nella mia mente: New York – è Brooklyn, Parigi – pioggia e un po’ di freddo, (e non discutere con me , queste sono le mie associazioni!) Londra – enorme numero di Russi, Russia – Bulgakov e Nabokov».

Onestamente ho preso l’iniziativa nella conversazione e la conversazione si è trasformata in una conferenza sulla storia della letteratura russa con Robert che faceva continuamente domande e commenti. Ma il tempismo è tempismo e ho dovuto fare la domanda principale: “Quali principi sono veramente importanti per te nella vita e c’è qualcosa che vorresti cambiare?”

«Oh, i miei principi sono molto semplici , essere onesto con me stesso, pensare meno a me stesso ed essere gentile con le persone. Vorrei cambiare tante cose, rinunciare completamente al fast food e suonare musica in spiaggia… ricordi, vero??»

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