Life non era parte degli annunci del TIFF questa mattina, c'è una potenziale uscita per il 2014?
No, sarà il 2015. Non abbiamo ancora bloccato le foto. Abbiamo ancora più di due mesi di suono e riprese.
Con il tuo passato nella fotografia, hai fotografato numerose icone. Il tuo primo film, "Control", era il ritratto dell'icona Ian Curtis (cantante dei Joy Division), che è morto molto giovane. Credo che ora confermiamo che il prossimo anno, hai un film che parla di James Dean (interpretato da Dane DeHaan) in "Life". Che è morto anche lui giovane. E' più difficile catturare una fotografia iconica nella vita o raccontare la loro storia da morti?
Sono lusingato che le persone pensino che le mie foto sono iconiche. Questo non è quello che ho deciso di essere. Molte delle persone con cui ho lavorato negli anni '70 e '80 non erano persone molto conosciute, ma sono diventate conosciute più tardi. Quindi non ho cercato volutamente delle icone. Per quanto riguarda fare film per Ian Curtis e James Dean, che è, naturalmente, molto deliberata. Ian Curtis era qualcuno che conoscevo e sono andato in Inghilterra per farlo perchè volevo farlo. Era un progetto personale. E, anche, pensavo che ci fosse una buona storia d'amore lì (tra Sam Riley e Samantha Morton).
"Life" è prima di tutto la storia di un fotografo, Dennis Stock (Robert Pattinson), che ha fatto un profilo di James Dean (DeHaan). Quindi è la storia di un fotografo e del suo soggetto. Come fotografo quella storia mi interessava: studiare l'equilibrio del potere tra un fotografo e il suo soggetto. Sai, chi influenza chi? La parte di storia di James Dean non era nel mio interesse. In realtà, io avevo rifiutato un progetto di James Dean prima.
Fonte, traduzione nostra
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